Il “luciferismo” e il Dolore
Tutte le forme bramose di egoismo, ambizione, vanità, orgoglio ossia tutte le caratteristiche che ci aiutano a farci valere ed apparire come “esseri speciali” sono espressioni di forze luciferiche che agiscono in noi.
Se nell’ordinamento del mondo vi fosse solo Lucifero, noi non potremmo mai liberarci dei risultati e degli effetti delle brame e delle tentazioni da lui indotte.
Esiste qualcosa, che ci aiuta a liberarci e ad elevarci al di sopra degli impulsi luciferici e a superarli.
Quel qualcosa è il dolore.
Esso ci viene dato dalle potenze buone.
Mediante il dolore possiamo col tempo sottrarci dai tentacoli delle potenze luciferiche.
Se non vi fosse il dolore, non considereremmo poi tanto male essere preda di Lucifero: non ci sentiremmo indotti a ritrarci dai suoi influssi.
Il dolore invece (che è la coscienza del corpo astrale irregolarmente desta –vedi conf. precedente) riesce a distoglierci dal continuare sempre a cadere di continuo nel dominio di lucifero.
Il dolore diventa il nostro educatore, il risvegliatore.
Ma ci si può chiedere: come può il dolore essere il nostro educatore, se non siamo affatto consapevoli della sua forza benefica?
Non c’è bisogno di essere consapevoli di questo.
Esso agisce con la sua forza educatrice lo stesso.
Il dolore è un segno distintivo della circostanza di trovarci succubi di una forza luciferica che ci ha causato la malattia.
Non è comunque bene, anche se comodo, classificare da un lato le malattie che paiono causate da Lucifero da quelle causate da Arimane.
Infatti queste due entità sono frammischiate: dove finisce una, comincia l’altra.
TRATTO DA UNO STUDIO STEINERIANO DI TIZIANO BELLUCCI
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