tratto da : IL POTERE DELLA KABBALAH di Yehuda Berg
Sforare la dieta
Barbara è in sovrappeso di quindici chili. È a dieta e va in
palestra da un paio di settimane. Ma poi qualcuno le offre
una fetta di torta al cioccolato, la sua preferita. L'istinto
reattivo del suo corpo sarebbe quello di ringraziare e accet-
tare. Ma nella mente di Barbara si crea un conflitto: deve
dimenticarsi della dieta e ricominciarla lunedì o tirar dritto
con il suo programma?
Barbara cerca di fare leva sulla sua forza di volontà. Fa ap-
pello a tutte le sue forze nel richiamare alla mente la pas-
sione che animava la sua determinazione iniziale di perde-
re peso. Vuole disperatamente ritrovare quell'originario
senso di dedizione a uno stile di vita più sano. Ebbene sì,
vuole riuscire a entrare di nuovo nei vecchi jeans! Barbara
vuole che il suo obiettivo di perdere peso si realizzi. Sa che
deve resistere.
Qualcun altro si presenta all'improvviso sulla scena: l'Av-
versario riempie la mente di Barbara di desideri vividi e
impellenti e lei sta lentamente soccombendo al pensiero
di quel dolce meraviglioso. Alla fine cede a questo forte de-
siderio reattivo.
Una volta che ha perso il controllo, Barbara potrebbe an-
che mangiare la torta: è quello che le dice di fare l'Avversa-
rio. E la mangia: un sapore delizioso. Il corpo di Barbara si
gode una botta di zuccheri. E le sostanze a base di canna-
bis nel cioccolato inducono lo stesso stato di euforia provo-
cato dalla marijuana. Il cioccolato, inoltre, agisce come
surrogato dell'amore, perché contiene una sostanza stimo-
lante che genera lo stesso tipo di eccitazione che proviamo
quando ci innamoriamo. Il grasso del cacao stimola la pro-
duzione di oppiacei nel cervello di Barbara, che a sua volta
generano ulteriori sensazioni di piacere. Inoltre, c'è una
vecchia e amata conoscenza, la caffeina, che pompa il cer-
vello e scarica adrenalina nel sistema cardiocircolatorio.
Gratificazione istantanea!
Ma la storia non è finita. L'onda di piacere si esaurisce al-
l'improvviso. Gli zuccheri nel sangue crollano. Barbara va
in tilt. In termini cabalistici la Luce della torta si è bruciata
in un cortocircuito, e ora Barbara è dominata da vecchie e
ben note sensazioni: colpa, rammarico, depressione e delu-
sione.
Se Barbara avesse resistito al desiderio reattivo di divorare
la torta mangiando una mela, corpo e anima si sarebbero
sentiti soddisfatti. Non in modo così intenso, ma in manie-
ra più temperata, bilanciata e appagante. E, cosa più im-
portante, ventiquattr'ore dopo, avrebbe provato sentimenti
di soddisfazione, stima di sé e appagamento.
Ogni giorno, sul lavoro, nella vita sociale e in quella fami-
gliare dobbiamo prendere decisioni difficili. Dobbiamo
continuare a reagire a tutti quegli stimoli esterni prove-
nienti da ogni direzione? O dobbiamo fermare queste rea-
zioni per portare un po' di sanità spirituale nelle nostre
vite?
Per qualche ragione, non è facile resistere alla gratificazio-
ne immediata. Orientiamo le nostre menti verso il traguar-
do della non reattività, ma quando arriva il momento ve-
niamo sviati dal piacere fugace di reagire all'istante. Leg-
gendo tali considerazioni in questo libro, momentanea-
mente ci esaltiamo. Il giorno dopo qualcuno ci insulta,
un affare va a rotoli, qualcuno parla male di noi e ricadia-
mo nella nostra modalità reattiva.
Prima di scoprire perché per noi è così difficile resistere al-
le tentazioni, dobbiamo scoprire un'altra arma dell'arsenale
dell'Avversario.
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