Un’antica Scrittura dice:
“Non cercare, o tu, due volte Beato, di raggiungere l’essenza spirituale prima che la mente abbia appreso.
Non così si cerca la saggezza.
Solo a colui che ha la mente disciplinata e vede il mondo come in uno specchio, possono essere affidati senza pericolo i sensi interiori.
Solo colui che sa che i cinque sensi non sono che illusione e che nulla rimane, salvo i due principali, può essere ammesso al segreto della cerimonia della Crocifissione.
“Il sentiero percorso dal Servitore è il sentiero del fuoco, che passa attraverso il cuore e conduce alla testa.
Non è sul sentiero del piacere, né su quello del dolore che si può ottenere la liberazione o giungere alla saggezza.
È trascendendo i due, mediante la fusione del dolore col piacere, che si perviene alla meta, quella meta che si scorge in lontananza, come un punto di luce nell’oscurità di una notte invernale.
Quel punto di luce può richiamare alla mente una tenue fiammella di candela in qualche solitaria soffitta, ma quando il sentiero che conduce a quella luce è percorso mediante la fusione delle paia degli opposti, quel punto di luce fredda e vacillante cresce con radiazione costante, finché la calda luce di una lampada risplendente si mostra alla mente del pellegrino sulla via.
“Procedi o pellegrino, con ferma perseveranza.
Non vi è candela alcuna né lampada a olio terrena.
La radianza continua a crescere fino a che il sentiero non termina in una vampa di gloria e il pellegrino nella notte diviene il Figlio del Sole, ed entra nei portali di quel globo radioso.”
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