In un antico scritto si leggono queste parole simboliche:
Disse il Padre al Figlio: “Va, e prendi ciò che non è te stesso, ciò che non è tuo, ma Mio.
Fa come fosse tuo e scopri perché è apparso. Che sembri essere te stesso.
Scopri così il mondo dell’annebbiamento, della grande illusione, dell’inganno.
Ed impara che hai preso ciò che non è scopo dell’anima.
E quando giunge il momento, in ogni ciclo appare l’inganno e il furto, si ode una voce. Obbediscile.
È la voce di ciò che in te ode la Mia, inaudita da chi ama rubare.
L’ordine si ripete: “Restituisci ciò di cui ti sei impossessato. Impara che non è per te”.
Ad intervalli maggiori quella voce comanda: “Restituisci ciò che hai preso in prestito; salda il debito”.
Ed, imparate tutte le lezioni, la stessa voce dirà: “Ridai con gioia ciò che fu Mio, che fu tuo e ora è nostro.
La forma più non ti serve. Sei libero”.
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