Nel paradiso terrestre la mela colta dall’albero del bene e del male, sulla quale è basato il biblico inganno, altro non è che un frutto simbolico, come gli psicologi moderni tendono a dimostrare. Quel frutto, infatti, è stato mangiato dall’umana progenie ed, una volta ingerito, concede, a chi se n’è nutrito, la coscienza della virtualità (il bene ed il male) e rende virtuale, cioè mortale, l’uomo stesso, quindi è un veleno.
tratto da : estratto archetipi di Corrado Malanga
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