mercoledì 24 giugno 2009

appunti per studio

..."Molte cose sono possibili, disse G., ma occorre comprendere che l'essere dell'uomo, sia nella vita che dopo la morte, ammesso che esista dopo la morte, può essere di qualità molto differente.

L' 'uomo macchina', per il quale tutto dipende dalle influenze esteriori, per cui tutto accade, che ora è un certo uomo, il momento dopo un altro e più tardi ancora un terzo, non ha avvenire di sorta: viene sepolto e basta.

È polvere e ritorna polvere. Questo è detto per lui.

Perché si possa parlare di vita futura, di qualsiasi genere, ci deve essere una certa cristallizzazione, una certa fusione delle qualità interiori dell'uomo: una certa indipendenza dalle influenze esteriori.

Se in un uomo vi è qualcosa capace di resistere alle influenze esteriori, allora proprio questo qualcosa potrà resistere anche alla morte del corpo fisico.

Ora pensate: che cosa potrà resistere alla morte del corpo fisico in un uomo che sviene o dimentica tutto quando si taglia il dito mignolo? Se in un uomo vi è qualche cosa, questo qualcosa può sopravvivere; ma se non vi è niente, allora niente può sopravvivere.

Ma anche se questo 'qualcosa' sopravvive, il suo avvenire può essere molto vario.

In certi casi di completa cristallizzazione, dopo la morte si può produrre ciò che la gente chiama 'reincarnazione'; in altri casi, ciò che chiamano una 'esistenza nell'aldilà'.

Nei due casi, la vita continua nel 'corpo astrale' o con l'aiuto del 'corpo astrale': sapete ciò che significa questa espressione.

Ma i sistemi che conoscete e che parlano di 'corpo astrale' affermano che tutti gli uomini lo possiedono. Ciò è assolutamente falso.

Ciò che può essere chiamato 'corpo astrale' è ottenuto per fusione, cioè per mezzo di una lotta e di un lavoro interiore terribilmente duro. L'uomo non nasce con un corpo astrale, e soltanto pochissimi uomini arrivano ad averne uno.

Una volta costituito, il 'corpo astrale' può continuare a vivere dopo la morte del corpo fisico, e può rinascere in un altro corpo fisico: ecco la 'reincarnazione'.

Se non è rinato, allora, nel corso del tempo muore anch'esso; non è immortale, ma può vivere molto tempo dopo la morte del corpo fisico.

"Fusione, unità interiore, sono ottenute nell'uomo per 'frizione', per mezzo della lotta tra il 'sì' e il 'no'.

Se un uomo vive senza lotta interiore, se in lui tutto accade senza opposizione, se va sempre seguendo la corrente, o come il vento lo spinge, allora resterà come è.

Ma se una lotta ha inizio in lui e soprattutto se questa lotta ha una linea definita, allora gradualmente certe caratteristiche permanenti cominciano a formarsi in lui; egli comincia a 'cristallizzare'.

Ma, se la cristallizzazione è possibile su una base giusta, lo è altresì su di una base falsa.

Per esempio, la paura del peccato, o una fede fanatica in una [40 Frammenti di un insegnamento sconosciuto] idea qualsiasi, possono provocare una lotta terribilmente intensa tra il 'sì' e il 'no', e un uomo può cristallizzare su tali basi.

Ma questa sarà una cristallizzazione sbagliata e incompleta.

Quest'uomo perderà così ogni altra possibilità di sviluppo.

Affinchè gli sia restituita la possibilità di uno sviluppo ulteriore, egli dovrà essere innanzitutto 'rifuso' e questo può essere compiuto soltanto attraverso terribili sofferenze.

"La cristallizzazione è possibile su qualsiasi base.

Prendete ad esempio un brigante di buona razza, un brigante autentico.

Ne ho conosciuti io stesso nel Caucaso.

Un tale brigante resterà sul ciglio di una strada, fucile alla mano, dietro una roccia, per otto ore senza fare il minimo movimento.

Potreste fare altrettanto?

A ogni istante, cercate di capirlo, una lotta si scatena in lui.

Egli ha caldo, ha sete, le mosche lo divorano; ma non si muove.

Un altro è monaco; ha paura del diavolo; batte la testa contro il suolo e prega tutta la notte.

Così la cristallizzazione si compie.

In tal modo è possibile generare in se stessi una forza interiore enorme; si possono sopportare torture; si può ottenere tutto ciò che si vuole.

Questo significa che in questi uomini, a partire da un certo momento, vi è qualcosa di solido, di permanente.

Persone di questa fatta possono diventare immortali.

Ma con quale vantaggio?

Un uomo di questa specie diventa una 'cosa immortale', 'una cosa', benché una certa quantità dì coscienza sia talvolta conservata in lui. Però, occorre ricordarlo, si tratta di casi eccezionali".

Nelle conversazioni che seguirono quella serata, un fatto mi colpì:
di tutto quello che G. aveva detto nessuno aveva inteso la stessa cosa; certuni avevano prestato attenzione solo a considerazioni secondarie, non essenziali, e non ricordavano altro.

I principi fondamentali esposti da G. erano sfuggiti alla maggioranza.

Pochissimi furono coloro che fecero domande sull'essenza di ciò che era stato detto.

Una di queste domande mi è rimasta in mente:

"Come si può provocare la lotta tra il 'sì' e il 'no'?

"È necessario il sacrificio, disse G.

Se niente è sacrificato, niente può essere ottenuto, ed è indispensabile sacrificare ciò che è prezioso al momento stesso, sacrificare molto e per molto tempo.

Tuttavia, non per sempre.

Questo di solito non è capito, invece è importantissimo.

Occorrono sacrifici, ma quando il processo di cristallizzazione è compiuto, le rinunce, le privazioni e i sacrifici non sono più necessari.

Un uomo può allora avere tutto ciò che vuole.

Per lui non vi è più legge: egli è per se stesso la propria legge".



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